Il Timo: la ghiandola della felicità!

Considero le coincidenze segnali straordinari e cerco di porre attenzione ai pezzi del puzzle che mi attraggono per comprendere il disegno informativo a cui posso attingere.

Questo mese ho ascoltato le parole di un medico e psichiatra brasiliana inerente il benessere e la salvaguardia del nostro sistema immunitario. La dottoressa spiegava le funzioni delle nostre ghiandole e come esse ci aiutino a eliminare i batteri, rimarcando più volte l’importanza del Timo. La sera della stesso giorno, guardando un episodio su fatti reali di cronaca nera, su Netflix, viene nominata di nuovo questa ghiandola.

La storia narrava il triste epilogo di un bambino di otto anni torturato per mesi e picchiato fino a morirne per mano della propria madre e del patrigno. Durante il processo mediatico, il medico legale che aveva effettuato l’autopsia riportava alla giuria queste parole “il timo è una ghiandola che si trova davanti la trachea nella parte alta del torace e in un bimbo di otto anni normalmente è grossa, bianca e soffice e pesa circa 80-100 grammi ma nel bambino in questione, questa risultava raggrinzita, sottile e di soli 10 grammi di peso. Il medico lo chiamava un caso di atrofia da stress poiché la vittima era stata sottoposta a pressioni e torture psicologiche e fisiche per lungo tempo”.

Nel corpo umano questa ghiandola raggiunge, alla sua estremità superiore, la tiroide; all’estremità inferiore la quarta cartilagine costale. La sua funzione è di garantire la maturazione dei linfociti T, globuli bianchi fondamentali per il nostro sistema immunitario. I linfociti T vengono prodotti già dal feto all’ottava settimana di gestazione e la ghiandola comincia a fungere il suo compito di difesa dell’organismo aumentando di dimensione con la crescita; successivamente più l’organismo si sviluppa ed è capace di difendersi e più il timo riduce la sua dimensione e le sue funzioni. Intorno ai 15 anni di vita, infatti, viene sostituito in toto a livello funzionale dai gangli linfatici.

Nel suo interno si trovano linfociti maturi e cellule epiteliali che secernono ormoni, mentre la corteccia è densa di timociti, cellule che rappresentano diversi gradi di maturazione di linfociti T, che in fase di piena maturazione si riversano nel sangue e migrano fino a raggiungere ghiandole linfatiche e milza. Per il nostro sistema immunitario il compito del timo, dei linfociti T e degli antigeni, sostanze capaci di indurre reazioni è quello di espellere tossicità per le cellule, attivare i macrofaci, le cellule fagocitarie e sviluppare, durante la crescita, un buon supporto scheletrico, muscolare, circolatorio ed endocrino.

Antiche immagini esoteriche raffigurano una specie di altare interiore o ali di angelo siti proprio davanti al timo, ovvero sopra il cuore, quale fonte energetica di aspirazione, amore, gioia ed entusiasmo per la vita. Se un individuo è sottoposto a grande stress o malattia si può ridurre del 50% e atrofizzare e, tornando alla storia dell’inizio, quel bambino sottoposto ad abusi ha dunque sofferto in modo terribile, soprattutto per una ferita affettiva mai compresa proprio perché inferta dalla madre che lui amava. La posizione del timo è un’area che spesso viene somatizzata in connessione con emozioni legate al senso di colpa. A oggi alcuni studi scientifici dimostrano che la ghiandola continua a lavorare anche negli individui adulti.

Si potrebbe immaginare il timo come una specie di “angelo custode” al nostro servizio. Ad esempio se ci preoccupiamo troppo e diventiamo ansiosi il timo entra in stato di “allerta” e allora è bene porre delle barriere protettive contro gli agenti esterni di attacco; ma, se non ci esponiamo mai fuori dalla nostra zona comfort, finiremo con non consentirle di attivarsi a sufficienza, portandoci ad azzerare la nostra capacità di affermazione, e facendoci porre gli altri in primo piano rispetto a noi stessi.

Quando invece soffriamo molto, di un tipo di dolore affettivo, istintivamente ci stringiamo le mani al petto perché abbiamo bisogno di consolarci e sostenerci. Se invece proviamo insicurezza e paura le nostre spalle si chiudono in avanti per creare una corazza di forza. Guardando la sua posizione possiamo anche constatare che si trova nella zona corrispondente al Chakra del cuore, il cui compito è riempirsi di amore incondizionato circolante all’interno di noi stessi e proiettato verso l’esterno.

In fisica quantistica il campo elettromagnetico del cuore è molto più potente di quello sviluppato dal cervello e in presenza di potenziale coerente si espande senza limiti e dimensioni con una forma toroidea connessa al tutto. Un campo toroidale si autoalimenta, e auto sostiene. Ma è anche vero che le alterazioni dovute a emozioni negative, protratte nel tempo, creano frequenze disarmoniche e possono alterarlo diminuendo questa funzione.

E’ utile trovare delle soluzioni che spezzino le catene consequenziali nell’elaborazione di tali emozioni, inserendone altre più positive, praticando ad esempio il non giudizio o l’empatia e la compassione, creando un ponte di ascolto tra ciò che si muove dentro di noi ed all’esterno e viceversa. Possiamo servirci di una dimensione di grazia e gratitudine in espansione dalla zona del nostro timo, affinché diventi ancora di più un prezioso alleato. L’auto massaggio e un picchiettio dolce risveglia la zona, poggiandovi poi sopra la mano aperta ci possiamo ringraziare con sincero affetto. Infine una benefica meditazione di espansione di energia positiva e brillante di luce chiara può invece espandere i nostri confini. La luce sgorga dal nostro cuore e lentamente si amplia di diametro intorno a noi, un metro, due, per chilometri e chilometri fino ad abbracciare l’intero universo.

Elena Milocco
Counsellor

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