Un buon consiglio che mi sento di dare a chi in questi giorni ha voglia di risvegliare i propri sensi assopiti dall’inverno è sicuramente quello di regalarsi qualche momento in mezzo al verde brillante che questa stagione ci offre, un verde che da qualche giorno si macchia di colori e di sfumature sempre più intense grazie alle fioriture appariscenti tipiche di questa stagione.
Per ammirare lo spettacolo primaverile che il nostro territorio ci offre si può cominciare con una passeggiata, non troppo impegnativa, recandosi negli ambienti naturali che in questo momento sono nel pieno del loro rinascita floreale: i boschi collinari.
In questa stagione dell’anno le aree boschive, habitat diffusissimi nella nostra regione, offrono precocemente rispetto ad altri ambienti come la pianura, le coste e le montagne, un vero e proprio spettacolo fatto di fiori colorati e profumati. Il ronzio di insetti si mescola al cinguettare degli uccelli di ritorno dalle migrazioni e tutto appare immerso nel verde acceso, soffice e dolce, caratteristico dei getti giovani di alberi, arbusti e delle erbe che riprendono nuovamente il loro ciclo vitale.
Ma chi sono i responsabili di tutta questa bellezza? Come si chiamano? Dove possiamo trovarli?
I protagonisti assoluti del bosco che si risveglia appartengono a quelle specie di piante che in botanica vengono definite geofite, ovvero erbacee che sopravvivono alla stagione avversa (l’inverno) conservando le gemme nel sottosuolo. Molte di queste piante sono inoltre provviste di un bulbo, una radice ingrossata che ha la funzione di alimentare le gemme primaverili che emergendo per prime dal suolo sviluppano le prime foglie incaricate di alimentare la futura pianta grazie alla fotosintesi, per regalarci infine vistose fioriture.
Non pensiate però che tutta questa messa in mostra di colori e di profumi sia riservato al solo nostro piacere.
In natura come ben sappiamo niente è lasciato al caso e il costo energetico sostenuto dalla flora primaverile nella produzione di vistosi e profumati fiori è indirizzato esclusivamente agli insetti impollinatori che per primi si svegliano all’arrivo della primavera, per compiere operosamente il proprio lavoro fecondando i fiori del bosco, ripagati poi dal gustoso nettare contenuto all’interno di ogni fiore.
I primi tra questi impollinatori a risvegliarsi sono i bombi, insetti molto simili alle api ma più grandi. Sono programmati per svegliarsi anche quando le temperature sono ancora molto basse e proibitive per altri insetti e, grazie alla velocità del battito delle loro ali, riescono a raggiungere una temperatura corporea che permette loro di alzarsi in volo già a fine febbraio, approfittando del nettare delle prime fioriture.
Quali sono dunque le piante ed in particolare le geofite bulbose che possiamo ammirare in questi giorni nelle nostre zone collinari? Sono veramente molte anche se l’occhio meno esperto tenderà a confonderle e a considerarle tutte simili. Vediamone alcune, le più diffuse:
Lo zafferano selvatico
Nome scientifico: Crocus vernus
Famiglia: Iridaceae
Da non confondere con il colchico lo zafferano selvatico forma dei tappeti coloratissimi che ricoprono letteralmente il sottobosco creando uno spettacolo meraviglioso.
L’aglio orsino
Nome scientifico: Allium ursinum
Famiglia: Amaryllidaceae
Pianta tappezzante dall’odore forte ed intenso. Ottimo in cucina cresce negli stessi habitat del Colchicum autumnalis (velenoso e mortale, nella seconda foto a dx con foglie più allungate) con cui viene confuso dai meno esperti a causa della somiglianza delle foglie.
La polmonaria
Nome scientifico Pulmonaria officinalis
Famiglia: Boraginaceae
Piccola pianta annuale è caratterizzata da una fitta peluria di peli ruvidi ed ispidi al tatto. I fiori nella stessa pianta hanno molto spesso colori differenti viola e rosa acceso.
Il dente di cane
Nome scientifico: Erytronium dens canis
Famiglia: Liliaceae
Piccola pianta bulbosa dalle foglie maculate produce un fiore molto appariscente, ma purtroppo di durata molto breve.
Il bucaneve
Nome scientifico: Galanthus nivalis
Famiglia: Amaryllidaceae
Come dice il nome sono tra i primi fiori a sbocciare, costellando il bosco di bianco.
Il campanellino
Nome scientifico: Leucojum vernum
Famiglia: Amaryllidaceae
Spesso confuso con i bucaneve, questa piccola pianta perenne condivide con il Leucojum habitat e periodo di fioritura.
La primula
Nome scientifico: Primula vulgaris
Famiglia: Primulaceae
Piccole piante diffusissime e molto conosciute, fiorisce da fine febbraio ad aprile regalando colori dal giallo al rosa acceso.
L’erba trinità
Nome scientifico: Epatica nobilis
Famiglia: Ranunculaceae
Piccola pianta erbacea dalle tipiche foglie trilobate che dissemina il sottobosco con i suoi fiori viola punteggiati del bianco degli stami.
Dove recarsi dunque per trovare quelle che sono solo alcune delle più diffuse specie primaverili? Chi ama le escursioni semplici troverà perfetto Bosco Romagno nel comune di Cividale del Friuli o il vicino Bosco di Plessiva nel comune di Cormons, entrambe aree attrezzate anche per bambini. Per chi è un amante delle escursioni più avventurose consiglio di recarsi in qualsiasi sentiero sterrato o mulattiera che attraversa la zona del Collio friulano o un po’ più in alto la zona della pedemontana, per perdersi così in mezzo ai colori.
Recatevi dunque ad ammirare tutta questa bellezza perché non durerà all’infinito..avete solo qualche settimana.
Buona primavera!